dalle unghie dei miei piedi
in una processione infinita
sale un soffio di calore
che pervade il mio corpo
ormai freddo e distaccato
e la voce
l unico strumento naturale
vuole comunicare il processo
le figure
immobili statiche colossali
s impongono dalla realta' visiva
cerco di soffocare la vista
chiudendo gli okki
e il respiro
si fa lento
M immergo in quel mondo
famigliare
privato
personale
ed in quel luogo ritrovo
coscienza di me stesso
vago in quell oblio ripercorrendo
il ricordo
sotto in un altra chiave
cosi diverso
ma cosi vivo
solo in quel mondo
il mio mondo
posso rilassarmi
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